Terrorismo e attacchi aerei, dalla strage di Ustica all’11 Settembre. Gli incidenti aerei di voli commerciali causati da atti militari o da terrorismo continuano ancora oggi.
Il 14 giugno 1940, i bombardieri sovietici abbattono il Kaleva, aereo commerciale finlandese che viaggiava dall’Estonia alla Finlandia, uccidendo tutti e nove i passeggeri a bordo. Tra questi anche Henry W. Antheil Jr., diplomatico americano che trasportava documenti riservati.
Il 3 marzo 1942, un aereo giapponese abbatte un volo KNILM sulla rotta per Broome, in Australia. L’aereo precipita sulla spiaggia di Carnot Bay. Muoiono quattro persone.
L’11 aprile 1955, sedici persone muoiono quando una bomba esplode su un volo Air India partito da Hong Kong e diretto a Jakarta, in Indonesia. La “Principessa del Kashmir” stava volando alla conferenza afro-asiatica di Bandung, ma non era il vero bersaglio dell’attacco.
Il 12 ottobre 1967, una bomba esplode sul volo Cyprus Airways 284 in arrivo da Atene. Tutti i 66 passeggeri a bordo rimangono uccisi. Nessuno rivendica alcuna responsabilità e gli artefici dell’attentato rimangono ignoti.
La lista, stilata dalla CNN, è decisamente lunga. L’ultimo incidente è dell’8 gennaio 2020 quando un Boeing 737 diretto a Kiev si schiantò subito dopo il decollo dall’aeroporto Imam Khomeini: tutte le 176 persone a bordo rimasero vittime di quello che i media riferirono essere poi un attacco iraniano.
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