“Di fronte a un libro non dobbiamo chiederci cosa dica, ma cosa vuole dire” Umberto Eco
La caduta degli angeli, le visioni apocalittiche e il Giudizio Finale.
Nonostante i numerosi parallelismi e l’influenza che il testo ha avuto nella formulazione delle religioni antiche, il Libro di Enoch, uno più misteriosi della tradizione apocrifa, è stato escluso sia dal canone biblico ebraico che dalla maggior parte delle tradizioni cristiane. Perché? Manoscritti come il Voynich, il Codex Gigas e il Libro di Enoch custodiscono enigmi, sono testi capaci di intrecciare mito, scienza e spiritualità, frammenti di un sapere antico che continua a ispirare la ricerca umana.
Cos’è il Libro di Enoch?
Enoch, bisnonno di Noè, menzionato nella Genesi 5:21-24 per essere stato assunto in cielo senza morte, è colui “che camminò con Dio e non fu più trovato”. Viene tradizionalmente considerato l’autore di questo antico testo apocrifo. Scritto originariamente in aramaico, con alcune parti in ebraico e greco antico, il testo, datato tra il III secolo a.C. e il I secolo d.C, non è parte del né del canone biblico ebraico né delle tradizioni cristiane, con l’unica eccezione della Chiesa ortodossa etiope, che l’ha accettato come canonico.
Struttura e Contenuti del Libro di Enoch
Il Libro di Enoch è composto da sezioni distinte, ciascuna delle quali tratta temi specifici e, in alcuni casi, rappresenta aggiunte successive al nucleo originario. Ecco i principali blocchi narrativi:
1. Il Libro dei Vigilanti (capitoli 1-36):
Questa è forse la sezione più nota e influente. Narra la caduta degli angeli, nel testo chiamati Vigilanti o Guardiani, inviati sulla Terra per vegliare sugli uomini. Questi angeli, affascinati dalle figlie degli uomini, si unirono a loro e generarono una razza di terribili giganti, i Nephilim.
“Quando i figli degli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e avevano delle figlie, i figli di Dio le videro e le desiderarono, e dissero: ‘Prendiamoci per mogli delle figlie degli uomini’”. Enoch 6:1-2
Secondo il libro, gli angeli caduti introdussero conoscenze prima proibite agli esseri umani, come la metallurgia, l’astrologia e la stregoneria, che portarono a una corruzione diffusa nel mondo.
“Essi presero per loro mogli e generarono figli, e questi figli diventarono giganti. E i giganti causarono la miseria e la rovina sulla terra. E i Vigilanti insegnarono agli uomini l’arte della guerra e della magia, e le loro azioni corrompevano tutto ciò che era puro.” Enoch 7:1-6:
Dio, vedendo il male diffondersi, decise quindi di punire gli angeli caduti e i loro figli e di purificare il mondo con il Diluvio Universale.
“Allora il Signore degli Spiriti disse a Raphael: ‘Va’, lega Azazel mani e piedi, gettalo nelle tenebre, apri un luogo desolato e riempilo di pietre, affinché vi rimanga per sempre. Poi, nel giorno del grande giudizio, il Diluvio sarà inviato per purificare la Terra dalla corruzione’”. Enoch 10:4-6
2. Il Libro delle Parabole (capitoli 37-71):
Questa sezione, spesso chiamata anche “Similitudini di Enoch”, descrive tre parabole che trattano temi cristologici e messianici. Qui si introduce una figura profetica, chiamata “Figlio dell’Uomo“, incaricata di giudicare i vivi e i morti. Il testo descrive anche il Giudizio Finale, con una divisione netta tra i giusti, che saranno ricompensati, e i peccatori, che saranno puniti.
“Nel giorno della tribolazione, in quel giorno gli uomini vedranno il Figlio dell’Uomo, che siederà su un trono di gloria e sarà circondato dalla luce della verità. Egli siederà sopra il trono del regno e tutti i re e i potenti della terra si prostreranno davanti a lui”. Enoch 38:2-3
3. Il Libro dell’Astronomia (capitoli 72-82):
Anche nota come “Astronomia di Enoch” o “Libro delle Luci Celesti”, questa sezione si concentra su una descrizione dettagliata dei movimenti del sole, della luna e delle stelle, rivelando un calendario solare assai complesso. Il testo presenta una cosmologia che riflette una conoscenza sofisticata dell’astronomia antica e un tentativo di spiegare il funzionamento dell’universo secondo un piano divino.
“Il sole ha un corso di un anno, e il mese è regolarmente diviso in giorni. I giorni del sole sono trenta e sei giorni. La luna ha un corso di trenta giorni e tre ore”. Enoch 72:2-3
“Il ciclo dell’anno deve essere calcolato secondo il movimento del sole, e i giorni delle festività devono essere celebrati in accordo con il corso del sole. Ogni mese deve avere la sua data, e ogni anno deve essere completato con una celebrazione”. Enoch 80:2-4.
4. Il Libro dei Sogni (capitoli 83-90):
Questa sezione contiene due visioni oniriche. La prima è una visione del Diluvio Universale, mentre la seconda è una narrazione allegorica della storia del mondo, rappresentata attraverso animali simbolici. Le pecore, ad esempio, rappresentano gli israeliti e i lupi simboleggiano i loro oppressori. L’apice di questa visione è il Giudizio Finale, in cui Dio distrugge i peccatori e stabilisce il Suo regno.
“Ecco, Egli giunge, accompagnato da miriadi dei Suoi santi, per pronunciare il giudizio su tutti, per annientare gli empi e per condannare ogni carne per le malvagie azioni compiute con perfida atrocità, e per tutte le parole di bestemmia che i peccatori hanno osato proferire contro di Lui. Enoch 1:9
5. L’Epistola di Enoch (capitoli 91-108):
Questa sezione presenta principalmente ammonimenti etici e morali. Enoch, parlando ai suoi figli, prevede la venuta del Giudizio Finale e il destino dei peccatori, enfatizzando la giustizia di Dio e la futura restaurazione del mondo, con una profezia di una nuova era di pace per i giusti.
“In quei giorni, i giusti saranno illuminati e cresceranno rigogliosi come piante in un terreno fertile. Saranno beati, colmi di gioia nella pace del Signore, mentre i peccatori saranno annientati, senza dimora nel regno dei giusti”. Enoch 96:1-2
Temi narrativi e teologici
Il fascino del Libro di Enoch risiede nella commistione di sacro e profano: la narrazione degli angeli caduti e dei Nephilim ha ispirato miti come Atlantide; la sezione dedicata agli astri teorie sugli antichi astronauti; la figura del “Figlio dell’Uomo” ha creato un ponte tra l’Antico e il Nuovo Testamento, alimentando dibattiti sull’influenza del testo sulle origini stesse del Cristianesimo.
Il Libro di Enoch esplora dunque una vasta gamma di temi teologici, molti dei quali profondamente radicati nell’immaginario apocalittico e nella concezione ebraica del male, del peccato e della redenzione. La Caduta degli Angeli rappresenta una delle prime esplorazioni del concetto di ribellione angelica e della corruzione derivante dalla trasgressione dell’ordine divino, mentre il Giudizio Finale, centrale nel Libro di Enoch, presenta evidenti e significativi parallelismi con il Nuovo Testamento e con la letteratura apocalittica in generale. Infine il tema della Sapienza e della Conoscenza, con la trasmissione di conoscenze proibite da parte degli angeli caduti, ha numerose implicazioni etiche e teologiche sulla natura del sapere e della trasgressione stessa.
Censura o dottrina?
L’idea che il Libro di Enoch sia stato “tenuto nascosto” è più una teoria che una realtà storica. Più che di “censura” così come s’intende oggi, bisognerebbe infatti parlare di una mancata inclusione del testo nel canone biblico dovuta ad una serie di ragioni storiche e teologiche.
Alcune di esse sono:
1. Il processo di Canonizzazione: Il processo di canonizzazione della Bibbia è stato complesso e ha coinvolto una selezione di testi che meglio riflettevano le dottrine emergenti del cristianesimo. Il Libro di Enoch, con i suoi contenuti apocalittici e la descrizione dettagliata di angeli caduti e visioni cosmologiche, non si allineava completamente con la teologia che la Chiesa stava consolidando, e perciò non fu incluso nel canone;
2. La preservazione della Dottrina: La Chiesa primitiva era attenta a proteggere l’ortodossia e a evitare la diffusione di testi che avrebbero potuto essere interpretati in modi che contrastavano con le dottrine accettate. Il testo contiene idee che, pur influenti, potevano portare a interpretazioni divergenti, come quelle riguardanti il peccato originale e la natura del giudizio divino. Questa ambiguità ne determinò l’esclusione dal canone biblico, riflettendo l’esigenza di preservare l’unità dottrinale della Chiesa nascente;
3. Manoscritti e Diffusione: il libro non fu mai realmente “nascosto”, ma la sua diffusione fu limitata rispetto ad altri testi biblici. Manoscritti completi furono conservati principalmente in Etiopia, dove la Chiesa ortodossa continuò a riconoscerlo come parte del proprio canone. Altrove, la conoscenza del testo si mantenne frammentaria fino a scoperte più recenti, come i manoscritti del Mar Morto, che ne riportavano versioni parziali. Questi ritrovamenti hanno contribuito a una rivalutazione della sua importanza, evidenziando il suo ruolo nel pensiero apocalittico e nella teologia del periodo del Secondo Tempio;
Tra oblio e riscoperta
In sintesi, affermare che il Libro di Enoch sia stato tenuto nascosto in modo deliberato potrebbe suonare eccessivo. Riscoperto nel XVIII secolo dai viaggiatori europei che portarono alla luce manoscritti in ge’ez, custoditi dalla Chiesa ortodossa etiope, ha influenzato opere letterarie e cinematografiche, da Paradise Lost di Milton ai mondi di Tolkien. I suoi riferimenti astronomici, inoltre, hanno suscitato interesse in ambito scientifico, portando alcuni a ipotizzare conoscenze avanzate del cosmo nelle antiche civiltà.
Come per il Manoscritto Voynich e il Codex Gigas, il Libro di Enoch si configura come un’opera capace di trascendere il tempo, invitandoci a guardare oltre il visibile e a interrogarci sui limiti della conoscenza umana. Forse, come Enoch che fu rapito in cielo, tali testi ci invitano a scorgere frammenti d’infinito nelle loro pagine, alla ricerca di conoscenze antiche e dimenticate, in un viaggio tra mistero e rivelazione.
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