“Tortuoso”, “attorcigliato”
Nome e forma del Leviatano derivano dal fenicio-ugaritico Lôtān, mostro marino servo del dio del mare Yammu, affrontato dal dio della pioggia e delle tempeste Hadad in uno scontro simile a quello tra Zeus e il titano Tifone o, meglio ancora, tra il Dio Thor ed il serpente Jörmungandr.
Nella Genesi, il quinto giorno, Dio ne creò una coppia a simbolo della sua potenza, e, rendendosi conto che un’unione tra le due creature avrebbe generato il caos, uccise la femmina. Poi Dio diede a Giobbe, che s’interrogava sulla giustizia divina, la falsa speranza di poter affrontare il Leviatano superstite, avvertendolo: “Nessuno è così feroce da osare provocarlo. Chi è dunque colui che osa stare dinnanzi a me?” (Libro di Giobbe 41:10). Con il cristianesimo il Leviatano assunse progressivamente una valenza sempre più negativa incarnando una potenza demoniaca capace di porre fine al mondo. Nel Talmud sacro agli ebrei si dice però che al fine il Leviatano verrà ucciso, e con la sua pelle verrà fatta una tenda sotto la quale gli uomini giusti si raduneranno per mangiarne le carni.
Tale mostro del Caos primigenio ha forma di serpente, drago o coccodrillo con ventre di squame taglienti e schiena composta da “una fila di scudi così strettamente uniti tra loro che nulla può penetrare nella sua pelle”. Nessun amo può catturarlo, le armi sono inefficaci contro di lui, il suo corpo è invincibile. Abita gli abissi marini, ma anche le rive dei fiumi dove lascia scie nel fango. Benché a tratti esagerate – “i suoi starnuti emanano luce e i suoi occhi sono come le palpebre dell’alba. Dalla sua bocca escono torce fiammeggianti” (Giobbe 41: 18-21) – descrizioni tanto accurate fanno pensare a molti studiosi si trattasse di una creatura realmente esistita, come il Sarcosuchus imperator, un gigantesco coccodrillo di 100 milioni di anni fa.
Oggi tuttavia, complice forse la balena di Melville, l’aspetto del Leviatano viene comunemente associato a quello dei grandi cetacei. Da qui il nome con cui è stata battezzata la Livyatan melvillei, “capodoglio” del miocene il cui primo fossile è stato trovato nel deserto peruviano di Psico-Ica nel 2008. I suoi denti misurano oltre 35 centimetri…
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Bellissimo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! bravi ragazzi!