A marzo 2020 la piccola isola del Pacifico di Niue è diventata la prima dark sky nation al mondo.
L’International Dark-Sky Association ha conferito il riconoscimento a Niue per la visibilità e la chiarezza delle sue notti stellate.
A Niue è stato di conseguenza riconosciuto l’impegno nella protezione del suo ambiente notturno attraverso la limitazione dell’inquinamento luminoso artificiale.
Questi sforzi hanno fornito inoltre un’ulteriore protezione alla biodiversità unica del paese che comprende alcune specie rare, come volpi volanti e granchi da cocco.
Per Niue, isola composta da coralli e che ospita numerose specie endemiche, essere la prima dark sky nation è particolarmente importante. “Tutti sono orgogliosi di essere stati in grado di raggiungere questo obiettivo” spiega Felicity Bollen, CEO di Niue Tourism. “Solo cambiando le lampadine sotto la loro veranda le persone hanno contribuito a rendere il loro paese un luogo di molto speciale“.
Per i residenti della “roccia” – il nome affettuoso con cui i Niueani chiamano la lastra di corallo di 261 chilometri quadrati su cui vivono – i santuari marini e terrestri erano però già un concetto familiare. Il 40% della zona economica di 390.000 km2 del paese e il 23% della sua terra sono tutelati come aree protette. Da qui al “santuario celeste” il passo non è stato lungo: “quando abbiamo iniziato a parlarne, tutti pensavano che fossimo un po’ strani – spiega Felicity Bollen, nativa di Niuean, CEO dell’impresa Niue Tourism – perché non riuscivano a capire il motivo per cui eravamo così entusiasti: gli abitanti qui danno per scontato questo cielo. Non è mai stato diverso“.
Il gruppo ha designato alcune persone del posto come “ambasciatori del cielo oscuro” per condividere le conoscenze indigene e occidentali sull’astronomia con chiunque li voglia ascoltare. “I cercatori di strade della Polinesia erano famosi per la loro capacità di usare le stelle per navigare tra le isole e la luna era utilizzata specificatamente per la semina di vari raccolti“. Nonostante queste pratiche siano “cadute quasi completamente nel dimenticatoio della storia – continua Bollen – è davvero bello ricordare alle persone come i loro antenati usassero la natura per ottenere il meglio dal luogo in cui abitavano“.
Ad oggi il riconoscimento di “dark sky nation” ha comportato solo piccoli cambiamenti per i residenti di Niue, cambiamenti resi possibili attraverso l’educazione, la consapevolezza e l’accesso a luci a LED. “Sono tutti così orgogliosi di essere stati in grado di raggiungere questo obiettivo“: solo cambiando “le lampadine delle loro verande hanno contribuito a rendere il loro paese un luogo davvero molto speciale”.
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